Si è chiusa così, tra applausi, musica, risate, abbracci e lacrime anche quest’altra fantastica esperienza interculturale che ci ha resi sempre più cittadini d’Europa e del mondo.
In uno spazio scenico organizzato circolarmente, giù dal palco, il centro rappresenta il punto della potenzialità, il luogo del divenire e della possibilità di scegliere.
Sulla scia delle suggestioni del teatro Nō, tra atmosfere magiche e sospese, il team di Emiliano Piemonte ha presentato “Hagaromo”, la storia di un angelo che non può tornare in cielo perché gli è stato rubato il mantello di piume.
In modo brillante, leggero, divertente ed originale i ragazzi di Yulija Patotskaya hanno riempito il vuoto dello spazio bianco con l’immaginazione, giocando con un telo bianco e dei fogli di carta, che hanno assunto via via significati diversi.